Come abbiamo visto lo stress può essere uno dei fattori che contribuiscono a scatenare la malattia o quantomeno a peggiorarne i sintomi.
L’esperienza di malattia inoltre può avere un profondo impatto per chi la vive quotidianamente.
Immaginate di svegliarvi la mattina, nonostante siate andati a dormire presto non siete riusciti a riposare, il dolore non vi ha abbandonato durante la notte, sentivate i vostri muscoli rigidi, ogni più piccolo rumore vi ha svegliati e riaddormentarsi non è stato semplice.
Vi alzate, ma mentre cercate di prepararvi per andare al lavoro vi accorgete che ogni movimento vi causa un incredibile senso di affaticamento, i vostri movimenti sono poco fluidi, sentite gli arti rigidi, le articolazioni gonfie.
Nonostante tutto questo conducete una vita comune, andare a lavorare, vi prendete cura della vostra famiglia, sbrigate commissioni. Concludere la giornate per voi è un atto di eroismo, uno sforzo immane.
Ora pensate di andare a letto e di ricominciare da capo la mattina successiva.
Probabilmente iniziereste a sentivi profondamente limitati: la stanchezza vi porta a rinunciare a quella bella gita in campagna che sognate da tempo, al lavoro non riescono a capire perché facciate così fatica a portare a termine i compiti che vi vengono assegnati e questo vi fa sentire incompresi e frustrati, i vostri familiari, amici o colleghi non capiscono perché non siate più così “efficienti” e “scattanti”.
Ecco, in questo panorama potrebbe inserirsi il senso di un intervento psicologico, perché la fibromialgia ha anche un significato e un risvolto psicologico e prendersi cura anche di questi aspetti può essere di grande aiuto.